Sypario - Michele Pittoni

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Erano gli ultimi giorni di giugno e immancabilmente ci si incontrava tutti i mercoledì ed i venerdì al Mangos. Sto correndo troppo, la storia era iniziata tanto tempo prima, raccontiamola...

Il solito locale dove andavo a ballare, dopo l'estate del 2009, non aveva riaperto, e così mi ero ritrovato a frequentare il Mangos dove in tanti si erano trasferiti.
Lì, prima dell'inizio della serata di ballo, si tenevano dei corsi di latino americano e Daniel e Yaiza, i maestri, erano immancabilmente presenti; il mercoledì spesso andavo presto, verso le nove di sera, mangiavo un boccone lì e a volte, a causa della endemica penuria di maschi, davo una mano nella lezione di salsa che si tenevano fino alle 22.30.
Quando avevo conosciuto Yaiza, "maestra", mi aveva intimorito, non mi sentivo all'altezza, avevamo due modi così diversi di ballare e mi sentivo assolutamente sgraziato al suo confronto. La prima volta che ci eravamo parlati di striscio era stato alla stazione di servizio sulla tangenziale ovest vicino ad Assago dove alle 3 e mezzo di notte eravamo andati tutti a prendere qualcosa da bere e da mangiare; mi aveva detto qualcosa che sicuramente non mi aveva messo a mio agio... ma mi aveva colpito. Era inverno, forse febbraio.

Immancabilmente, ogni mercoledì ed ogni venerdì, ci incontarvamo, Yaiza c'era sempre, ed inizialmente la invitavo saltuariamente a ballare, mi sentivo sempre in soggezione; a volte era lei ad invitare me e pian piano era diventato normale ballare un paio da salse ed un paio di bachate ogni sera. Senza accorgermene, lentamente, lei addolciva il mio modo di ballare trasmettendomi la sua forza e la sua dolcezza, con quella sua splendida naturalezza che la rendeva speciale; non mi correggeva mai, sapeva parlarmi col suo corpo ed era diventato naturale tutto quello che prima sembrava problematico. Ecco, siamo arrivati così a fine giugno 2010, ed io, che notoriamente vivo nel mondo delle nuvole, vengo a sapere che Yaiza, dopo 8 anni che stava in Italia, aveva deciso di tornare nella sua terra natale, nelle Canarie in Spagna, dove avrebbe aperto una sua scuola di ballo. Non me lo aspettavo, e non mi aspettavo che avrei potuto provare un vero dispiacere nel pensare che dopo circa un mese quella sua presenza così rassicurante non ci sarebbe più stata. E così mentre ballavo una sera con Chiara, butto lì l'idea di dedicarle una canzone; mancava poco più di un mese alla sua partenza, non ci speravo... "...Proviamo... tu scrivi il testo e la canti, io penso alla musica..."; "E' una sfida..." rispose Chiara, ma la cosa le piaceva. Eravamo alla nostra seconda avventura, avevamo già realizzato "una llamada ... y despues para siempre" e Chiara quindi non si tira indietro e raccoglie la sfida. Dopo pochi giorni arriva il testo, mancava solo un inciso in spagnolo, che mi sembrava stesse bene, glielo chiedo e arriva in un batter d'occhio; riesce quindi a stupirmi per la seconda volta, il suo commento era stato che non si trattava del testo di una canzone ma piuttosto di un discorso di commiato... Ma le parole venivano dal cuore, erano belle, naturali e semplici.

Parole di CHIARA LUCCHINI

Syparyo
parole di Chiara Lucchini, coro Anna del Grande

Là fuori è già pronto La gente già applaude
Il tuo pubblico ti aspetta e lì ferma non puoi stare
Si alza il sipario sei pronta, sei in scena
Nel tuo ballo c’è il tuo mondo La tua vita è per danzare

Sei dolce, gentile Un sorriso un po’ per tutti
Bravi, belli ed impacciati Tutti quanti fai ballare
Uno spettacolo vederti il tuo corpo come un salice
Che si muove in mezzo al vento la tua danza è naturale

Si alza il sipario sei pronta, sei in scena
Nel tuo ballo c’è il tuo mondo la tua vita è per danzare

Te vas querida amiga, suerte te deseamos,
requerdas te estranamos, nosotros te queremos.

Incantati ti guardiamo anche stanca tu sorridi
Hai la grazia naturale di chi è nata per ballare
Non hai trucchi, sei speciale
e nel cuore della gente sei riuscita ad entrare

Si alza il sipario si pronta, sei in scena
Nel tuo ballo c’è il tuo mondo La tua vita è per danzare
Non c’è nulla che ti manchi Il tuo cuore sarà con noi
Ma sappiamo devi andare La tua scuola devi avviare

Tutti insiemi ti auguriamo si realizzino i tuoi sogni
E che il Sipario della vita Non si chiuda mai per te
Si alza il sipario sei pronta, sei in scena
Nel tuo ballo c’è il tuo mondo la tua vita è per danzare

Te vas querida amiga, suerte te deseamos,
requerdas te estranamos, nosotros te queremos.

E così inzia una maratona musicale, tutto avrebbe dovuto essere terminato entro la serata fatidica del 28 di luglio. Passo le notti sulla musica, ci vediamo con Chiara una sera per registrare il cantato, coinvolgiamo Anna e Nadia per fare il coro, altra serata di registrazione, continue messe a punto e finalmente il 28 di luglio porto il CD al Mangos con la canzone registrata, una bachata, per la sorpresa finale.
Io pensavo che Daniel avrebbe potuto ballarla cone lei, invece la serata inizia con Daniel che presenta, ci fa mettere in cerchio e mi chiama al centro con Yaiza: lei non capiva si chiedeva perchè la invitassi a ballare se non c'era ancora la musica; Daniel interviene con un perentorio "trascinala...".
Ed ecco la canzone (qui rivista e corretta con alcuni spezzoni del mio ballo con lei) inizia; Monica stava filmando le riprese, io mi sentivo così fuori luogo... in imbarazzo per essere al centro dell'attenzione. La tensione, l'emozione era forte e palpabile e Yaiza incominciava a capire sentendo chi cantava (Chiara) e le parole, e così ad un certo punto esclama "...ma syparyo è il nome della mia scuola...". "Lo so", risposi, "per questo la canzone si chiama così...". Da quel momento non ricordo altro, solo le sue lacrime di commozione (non so chi tra i due fosse più emozionato e commosso), avrei voluto parlarle, dirle qualcosa ma non avevo parole, il linguaggio del ballo aveva preso il sopravvento, i movimenti erano così semplici e naturali, con quell'empatia che nasce quando due corpi si muovono all'unisono e sembra che non ci sia un prima e un dopo ma solo un insieme perfetto... Tina, mia moglie, quando ha visto il video ha commentato "...ma sembra al rallentatore...".

L'abbraccio finale di Yaiza è stato il più bel regalo che mi potesse dare...
Da parte nostra, di tutti noi che abbiamo partecipato, questa canzone è stata il più bel regalo che siamo riusciti ad offrirle...

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