Spirale - Michele Pittoni

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Questo brano è particolare, ha una sua storia, forse hai voglia di conoscerla, magari mentre lo ascolti.
All'inizio degli anni 90 mi ero appassionato di balli latino americani, frequentavo assiduamente i primi locali che a Milano li proponevano, come il Sabor, l'Ipotesi il Coco loco e pochi altri. Lì avevo conosciuto due amiche, I. e M., con le quali capitava di incontrarsi tutte le settimane sempre all'Ipotesi, di norma il venerdì sera. Questa amicizia è andata avanti nel tempo, nonstante sette anni vissuti a Matera tra il 93 ed il 2000, periodo durante il quale non perdevo occasione, le poche volte che dovevo ritornare a Milano per qualche riunione di lavoro, di riincontrarle in serate danzanti.
Ritornato a Milano nel 2000 la passione per il ballo riaffiorò più forte di prima e così con I. riprendemmo a frequentare corsi di rueda e di salsa cubana; finchè arriviamo ad una non ben definita giornata di settembre 2004, comunque verso i primi di settembre, con la mia compagna e i bambini ancora al mare (ci saremmo dovuti sposare di lì a poco) ed io che avevo ripreso a lavorare.
In una delle solite serate danzanti passo a prendere I. per andare all'Acquatica, e dato che non c'era sintonia nei tempi (si potrebbe discutere se ero io in anticipo o lei in ritardo), al mio citofonare mi chiede di salire perchè aveva ancora bisogno di pochi minuti per prepararsi. Sapeva così bene che non sarebbero stati pochi minuti che mi sistema in sala, accende lo stereo e mi propina la colonna sonora del Gladiatore, poi scompare e va in bagno.
La luce era soffusa, ero abbastanza disturbato in quanto la musica d'orchestra non mi era mai piaciuta, avrei preferito qualcos'altro, comunque mi sistemo sul divano e chiudo gli occhi ascoltando la musica; ed ecco che il suono della musica si trasforma lentamente in armonia, prendono vita gli ottoni ed i fiati, i violini, i timpani ed incomincio a distinguere le singole partiture, le linee melodiche che si intrecciano ed avviene la metamorfosi musicale; piano piano si insinua un'attrazione per strumenti che avevo sempre aborrito e nasce prepotente il desiderio di ricreare quei suoni, quelle armonie inusuali...
Dopo la serata di ballo, al mio ritorno a casa, il desiderio era così prepotente che alle tre di notte mi metto al computer ed incomincio a creare i primi 20 secondi di musica, partendo dal pianoforte, che so solo strimpellare; ma le note correvano sullo spartito e mi pareva di riascoltare mia madre, concertista di pianoforte, quando suonava mentre io, ancora nella culla, ascoltavo estasiato, ricordo indelebile...
E' così che nasce questo brano, tutto sintetizzato con strumenti midi, per la cui realizzazione sono stati impiegati mesi e mesi di lavoro ed aggiustamenti, scrivendo migliaia di note e plasmandolo battuta dopo battuta.

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